Antistaminico e sonnifero sono uguali?
Quando si tratta di risolvere problemi di insonnia di sicuro non sono in pochi che ne soffrono. Il numero di persone che soffre di insonnia al mondo va via via crescendo, e in risposta cresce anche il numero di persone che si mettono alla ricerca di specifiche soluzioni efficaci per la cura e la risoluzione del problema. Al di là delle strade ortodosse che possiamo percorrere per dormire meglio, alcune persone cercano anche soluzioni alternative come ad esempio l’uso di farmaci naturali e di sonniferi come i barbiturici o le benzodiazepine o i farmaci z. Inoltre vengono spesso consigliati degli integratori nell’alimentazione che tendono a regolare i ritmi circadiani delle persone come ad esempio la melatonina, l’ormone legato al ciclo della luce o, anche addirittura gli antistaminici. Con la parola antistaminico si parla essenzialmente di una grossa categoria di farmaci che vengono in genere utilizzati per poter curare i sintomi respiratori come ad esempio la rinite o l’asma, ma anche sintomi oculari come la congiuntivite o cutanei come può essere prurito, arrossamento e gonfiore delle reazioni allergiche. L’istamina è un mediatore chimico che va a operare infatti in molti luoghi del corpo sulla cute, apparato gastrointestinale, sulle vie respiratorie, cuore, sistema nervoso etc: quindi l’istamina si connette a vari tipi di recettori che sono localizzati sulla superficie delle cellule nei riguardi dei quali può agire come antagonista andando a produrre una serie di effetti specifici.Al momento conosciamo di base cinque tipi di recettori, che sono indicati come H1, H2, H3, H4 e H-IC: di sicuro i più importanti dal punto di vista farmacologico sono i recettori H1, che sono quelli legati nelle reazioni infiammatorie e allergiche, e i recettori H2, che fanno riferimento nella secrezione acida nello stomaco.
Tra i vari farmaci antistaminici in uso possiamo annoverare pertanto due gruppi distinti degli anti-H1 e degli anti-H2. Gli antistaminici quindi si usano perché interagiscono coi recettori cellulari per l’istamina contrastando l’azione di quest’ultima. Tra gli anti-H1 troviamo la difenidramina, clorfeniramina, triprolidina, sono sostanze che vanno a superare la barriera emato-encefalica e hanno una certa relazione diretta con i vari recettori del neurotrasmettitore acetilcolina. Questo fa si che presentino effetti sul sistema nervoso come la sedazione. E’ per questo che spesso sono utilizzati anche per curare la famigerata insonnia. Se volete però avere altre notizie in merito e saperne molto di più visitate il sito https://sceltasonnifero.it/